I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno è orgogliosa di annunciare l'uscita questo mese di "Aspettando l'aurora", la nuova e intensa raccolta poetica di Marcello Buttazzo. L'opera, arricchita dalla prefazione di Vito Antonio Conte e da una nota di lettura di Roberto Dall'Olio, si configura come un'esplorazione profonda e lirica della condizione umana, ponendo al centro il tema universale dell'attesa, non come vuoto passivo, ma come dimensione feconda di pensiero, emozione e creazione. In un'epoca dominata dalla velocità e dall'istantaneità, Buttazzo invita il lettore a riscoprire il valore di un tempo sospeso, quello che precede l'aurora, lo sbocciare di un fiore o l'arrivo di un amore. Come sottolinea magistralmente Vito Antonio Conte nella sua prefazione, Buttazzo è "IL POETA DELL'ATTESA" , un autore capace di cogliere la tensione creativa che si cela in quel momento senza tempo in cui tutto sta per accadere. I suoi versi diventano il luogo dove la speranza si fa sostanza e la vulnerabilità si trasforma in forza, un "trampolino da cui ripartire" dopo ogni caduta. La poesia del Nostro è un'ancora gettata non nel passato rancoroso, ma in una serena nostalgia che sa trasformare i tormenti in lirica: "Mi hai insegnato / [...] ad aspettare l'aurora/come fosse lucore benedetto / dell'ultimo secondo concessomi...".
L'universo poetico di quest’opera non si esaurisce
nella dimensione esistenziale, ma si nutre di un amore polimorfo, come
evidenziato da Roberto Dall'Olio. Le tre declinazioni dell'amore del mondo
classico – Eros, Philia e Agape – si
intrecciano in un tessuto lirico denso e commovente. L'Eros si manifesta nella
passione per la musa sfuggente e reale; la Philia emerge nella tenerezza per i
fanciulli, nell'affetto fraterno e nel rispetto per la libertà degli animali,
in particolare i suoi amati gatti; l'Agape, infine, si esprime in una profonda
empatia verso "gli ultimi", i diseredati, i migranti, coloro che la
società rende invisibili. Buttazzo non teme di levare un grido di rabbia contro
l'ingiustizia, trasformando la sua poesia in un atto di denuncia sociale e
politica, come nei versi dedicati ai naufraghi delle nostre acque: "Vorrei tanto/che il suo Dio/salvasse
tutti i naufraghi/delle acque e delle terre./Al mio Dio/non ho nulla da
chiedere,/se non di essere più presente/nei quartieri periferici/dove la sua
mano da sempre è latitante.".
Quest’ultima produzione per versi di Marcello Buttazzo
è un'opera matura e stratificata, un mosaico di immagini potenti che spaziano
dai paesaggi del Salento alla memoria dell'infanzia, dal lirismo intimo alla
riflessione civile. È un libro che parla a chiunque senta il bisogno di
fermarsi, di dare un nome alle proprie attese e di ritrovare, nella parola
poetica, una ragione per continuare a sperare.
Marcello Buttazzo è nato a Lecce nel 1965 e vive a
Lequile, nel cuore della Valle Della Cupa salentina. Dopo aver studiato
Biologia con indirizzo popolazionistico all'Università "La Sapienza"
di Roma, ha intrapreso un intenso percorso letterario che lo ha portato a
pubblicare numerose opere, prevalentemente di poesia. Scrive periodicamente in
prosa per la rubrica Contemporanea su
Spagine (del Fondo Verri) e collabora con il blog letterario Zona di disagio
diretto da Nicola Vacca. Tra le sue pubblicazioni in versi si ricordano: "E
l'alba?" (Manni Editori), "Origami di parole" (Pensa Editore), "Verranno
rondini fanciulle" (I Quaderni del Bardo Edizioni), "Ti seguii per le rotte" (I Quaderni
del Bardo Edizioni), "Sommesse preghiere" (Collettiva Edizioni
Indipendenti, 2025)
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I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Sede: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
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