Novembre, Aosta, il tempo
è grigio, piove, il colore del cielo varia dal grigiastro al bianco nebbia. Un
ciclista investito sulla strada della Valsavarenche si trasforma per Rocco
Schiavone in una indagine difficile: un omicidio senza un movente apparente. Il
vicequestore scaverà nel passato della vittima per venirne a capo, mentre le
sue relazioni quotidiane sono turbate dai segreti del passato. Quando viene
chiamato su una strada di montagna, al vicequestore Rocco Schiavone basta uno
sguardo per capire di trovarsi di fronte a una rottura del decimo livello della
sua personalissima classifica. Un ciclista, infatti, è stato vittima di un
incidente. Il morto si chiama Paolo Sanna, un cinquantenne che da un po' di
tempo abita in zona ma che apparentemente nessuno conosce. Dai primi
accertamenti risultano subito delle stranezze. Sanna era abbiente se non
addirittura ricco, ma senza occupazione, nel tempo aveva cambiato
periodicamente residenze in tutto il Nord Italia, sporadiche e superficiali
amicizie, qualche amore senza conseguenze, parenti lontani e poco frequentati:
insomma, «una specie di ectoplasma ai margini della società». A complicare le
cose, c'è il rebus del taccuino trovato nella sua abitazione, una lista di
nomi, sigle e numeri indecifrabili. Il quadro è quello di un uomo in fuga. Ma
una fuga lunga, senza fine, se non fosse stato per quell'urto in montagna. Per
vederci chiaro bisogna indagare nel passato, andando il più a fondo possibile,
un passato che fa sprofondare il vicequestore di Aosta negli anni di gioventù
di un gruppetto affiatato. Rocco vorrebbe procedere come al solito, pesante
come un pugno e sottile come uno stiletto, ma è di sottigliezza che ha
soprattutto bisogno, anche perché si fa sempre più drammatico il timore per la
scomparsa inspiegabile di una persona, una donna, a cui qualcosa di intenso lo
lega.
giovedì 24 ottobre 2024
Il passato è un morto senza cadavere di Antonio Manzini (Sellerio Editore Palermo)
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