Questo volume parla di un’emozione, o quantomeno di una categoria di emozioni, che viviamo e riviviamo davanti a uno schermo: quelle ansie, tensioni e paure che costituiscono il paradossale piacere del thriller. Facendo perno sulla tradizione di studio filmologica così come sui più recenti contributi delle neuroscienze affettive, Massimo Locatelli propone di leggere nel noir e nel thriller un grande universo narrativo che, grazie alla capacità evocativa originaria dei compiti di problem solving e di mind reading, offre allo spettatore contemporaneo un luogo dove mettere alla prova la propria emotività e costruire attraverso le emozioni il senso della propria identità. In effetti, la storia della produzione culturale moderna, in cui il noir e il thriller giocano un ruolo anche economicamente sempre più rilevante, sembra essere caratterizzata dal perfezionamento continuo di meccanismi narrativi di suspense e stili visivi ‘neri’. Il percorso nella storia più recente dei due generi, dalla modernità all’epoca digitale, passando per cinema, televisione, fumetto e videogioco, porterà in fondo a immaginare che la ‘noirizzazione’ sia diventata una delle forme culturali centrali del nostro tempo, la cui comprensione diventa necessaria per mappare le operazioni socialmente legittimate di elaborazione delle nostre ansie e paure collettive
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