Napoli, febbraio 1751. Vincenzo, un giovane chierico del seminario della città, si trova ad essere, suo malgrado, testimone dell’assassinio di un uomo il quale, prima di morire in mezzo alla via, gli affida il brandello di un foglio di carta su cui è scritta la metà di un’oscura frase. L’altra parte del documento è rimasta nelle mani dell’assassino. Cosa nascondono quelle parole, e cosa voleva proteggere quell’uomo? Alfonso Vitaliano, chierico compagno del giovane testimone, audace e dalla cultura raffinata, decide di indagare su quelle impenetrabili parole. Sulla sua strada però, si presenta Nicolò Da Silva, il reggente di Vicaria che, per una serie di coincidenze, finisce per sospettare di Vitaliano e dei suoi amici, puntando loro gli occhi addosso. Ma non saranno certamente le sue indagini al limite della liceità a fermare il desiderio di Alfonso Vitaliano di venire a capo di quel fitto mistero. Sfidando la legge e il controllo del rettore, comincia quindi ad indagare, e le sue scoperte lo condurranno nella parte più occulta della città, quella sotterranea, fino ad imbattersi nei segreti dell’Academia Secretorum Naturae, l’Accademia fondata due secoli prima dall’alchimista Giovanni Battista Della Porta, e tra antichi culti di cui Napoli da sempre è depositaria, tra i quali quello delle anime pezzentelle.