Sconvolse l’Italia intera, mezzo secolo fa e ancora risveglia ricordi pieni di dolente commozione, la tragica storia della diciottenne Cristina Mazzotti, rapita il 1° luglio 1975 e uccisa con feroce stupidità dalla ’ndrangheta. Sottoposta a una prigionia crudele, il suo corpo senza vita fu ritrovato in una discarica in un paese della provincia di Novara. Emilio Magni, che ha vissuto in prima persona la terribile vicenda del rapimento di Cristina sia come amico della famiglia Mazzotti sia come cronista, ne rivela, grazie anche a numerose testimonianze inedite, tutti i particolari: emerge così l’immagine intima, e fino a oggi sconosciuta, di Cristina, si ricostruisce in che modo solo in anni recenti siano stati individuati gli autori materiali del rapimento, quelli che poi passarono l’ostaggio alla banda, e che devono ancora essere processati, e, altro giallo, si indaga su che fine abbia fatto il miliardo di lire del riscatto, di cui solo una parte è stata recuperata
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