Nel cuore di una fredda notte del 1980, Bobby Western indossa la sua
muta da sommozzatore e si tuffa nelle nere profondità della baia del
Mississippi. Laggiù scorge il profilo di un aereo con nove corpi in
cabina, gli occhi vuoti e le braccia protese verso un gelido abbraccio.
Che fine ha fatto il fantomatico decimo passeggero? Quali oscure
macchinazioni cela la sua scomparsa? Dolente viandante del mondo da
sempre braccato dalla perdita e dalla colpa, ora Bobby deve tornare a
fuggire, inseguendo la libertà e il ricordo di una donna per sempre
irraggiungibile. Cormac McCarthy ritorna con il suo romanzo più atteso e
ci stupisce e conquista con un’opera di disperata bellezza e apicale
bravura.
«Un’impresa più grande di Meridiano di sangue, il suo capolavoro più antico, o di La strada, il suo capolavoro più recente» - Graeme Wood, «The Atlantic»
«Altri scrittori saccheggeranno queste pagine per farne epigrafi, quasi fosse l’Ecclesiaste, per i prossimi 150 anni» - Dwight Garner, «The New York Times»
Durante
una missione di recupero al largo della costa del Mississippi, Bobby
Western vede quel che non avrebbe dovuto vedere: un JetStar
apparentemente intatto adagiato sul fondale e, in cabina, chiome
fluttuanti, bocche aperte e occhi vuoti, nove corpi senza vita. Da dove
viene quell’aereo, che fine ha fatto la scatola nera, e che ne è stato
della decima persona sulla lista passeggeri? Queste le domande a cui
Bobby, perseguitato da due emissari governativi «con un’aria da
missionari mormoni», non sa dare risposta. Capisce allora di dover
scomparire. Del resto a fuggire ci è abituato, da tanto tempo è
inseguito dai sensi di colpa nei confronti del mondo e di lei, Alicia,
l’amore del suo cuore, la rovina della sua anima. Alicia Western, sua
sorella. Mente matematica sopraffina ed esperta mondiale di violini
cremonesi, donna bellissima e perciò più difficile da perdere, «perché
la bellezza ha il potere di suscitare un dolore inaccessibile ad altre
tragedie», anche Alicia, come Bobby, ha guardato dove non doveva
guardare, nel cuore delle tenebre. Visitata sin da bambina dalle
«coorti», un’accozzaglia di allucinazioni da vaudeville capeggiate da un
piccolo focomelico scurrile chiamato il Kid, e afflitta da un amore che
offende, Alicia ha provato a opporre l’ordine del numero al caos della
vita ma non ce l’ha fatta perché «certe cose un numero non ce l’hanno».
Ora cosa resta a Bobby, se non la fuga? Via da New Orleans, Knoxville e
la baia petrolifera della Florida, da bettole, bagnarole e topaie. Un
mondo popolato di reietti, ubriaconi e reduci – dall’amorevole trans
Debussy al killer di blatte Borman al dandy dissacrante Sheddan – ma
brulicante di vita e inventiva. Via da tutto quel rumore, via dalle
oscure macchinazioni del potere e dai peccati ereditati come da quelli
bramati, verso una nuda bicocca dall’altra parte dell’oceano, verso un
posto senza compagnia né legge né letteratura, dove non c’è altra realtà
del ricordo e la fisica si fonde nella metafisica. Perché questo siamo
noi: «dieci percento biologia e novanta percento mormorio notturno».
