Riconosciuto per la prima volta da Hans Gross come un nuovo argomento di trattazione nel panorama degli studi criminologici nel 1924, lo staging, ovvero l'organizzazione della messa in scena, consiste nell'intenzionale alterazione di un crimine o della sua scena mediante la rimozione o manipolazione di elementi presenti sul luogo del reato, oppure mediante l'introduzione di elementi a esso estranei nel tentativo di depistare gli investigatori e vanificare il processo di giustizia criminale. Nei corsi di formazione e di aggiornamento per criminologi o criminalisti, tuttavia, questo tema non viene sempre affrontato in maniera sistematica. Il volume, arricchito da numerosi casi esemplificativi, approfondisce i vari aspetti dello staging alla luce della letteratura attuale - definizioni operative e relazione omicidavittima; tipologie e motivazioni dello staging; analisi comportamentale del crime scene stager; effetto imitativo CSI - e fornisce nozioni per la ricostruzione scientifica della scena del crimine, di psicologia investigativa e di analisi comportamentale sulla base della grafia. Conclude il testo una vasta rassegna filmografica relativa allo staging
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