Abitualmente la criminologia si occupa di atrocità che si possono considerare eccezioni. Il volume si interroga invece sul perché interi popoli possano rendersi responsabili di massacri e poi tornare alla loro normalità.
La risposta a questa domanda si è cercata
soprattutto analizzando l’antisemitismo nazista, inteso come matrice di
ogni razzismo, ma ci si è soffermati anche su manifestazioni recenti di
“paura dell’altro”, citando molte ricerche. I fattori che determinano la
possibilità che persone comuni compiano eccidi possono essere
ricondotti, in sintesi, all’idea che gli altri siano diversi da noi; da
qui quella spiegazione che vede nella diversità radicale la causa anche
del delitto: la “criminologia dei pochi”, appunto, che porta alla
“criminalità dei molti”. Rimane, a questo punto, un’ultima domanda: la
storia potrà vacillare di nuovo?
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