La Roma e la Napoli degli anni Sessanta, un'afosa estate nella Capitale e una misteriosa scomparsa. In questo romanzo, archeologia di un'Italia retrò fatta di bar diurni e notturni, battutacce in romanesco e giuliette parcheggiate in doppia fila, partite a scopa e bicchieri di vino prima di tornare al lavoro, con la politica che bussa in sordina, Giuseppe Del Ninno intreccia esistenze non comuni alla grande storia. Un detective è chiamato a risolvere un caso che vede confluire passioni private e misteri pubblici, servizi segreti e un dopoguerra che sembra non voler finire mai. Una lettera uscita da un libro, la misteriosa paziente di un ospedale psichiatrico e, motore immobile della storia, una singolare vedova, la cui vita svela misteri che sarebbe meglio non indagare
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